Elton John “All Across the Havens” , “Just Like Strange Rain”

All Across the HavensJust like Strange Rain  – U.S.A. Takrl 1946 e Takrl 1944  – Lato a) Funeral for a Friend/Love lies Bleeding, Candle in the Wind, Grimsby, Crocodile Rock; Lato b) Goodbye Yellow Brick Road, Grey Seal, Don’t let the sun goes down on me, Saturday night’s allright for fighting, Your Song; Lato c) Rocket Man, High-Flying Bird, Burn down the Mission, The bitch is back; Lato d) Daniel, Bennie and the jets, Lucy in the sky with diamonds, I saw her standing there, Honky cat. – Live at the Hammersmith Odeon in London, il 24 dicembre 1974. 

Ecco un concerto di Natale, sono passati un bel pò di anni, ma è il pensiero che conta….

Elton John è stato un artista molto amato sin dagli inizi della sua carriera ed è stato registrato e stampato un buon numero di volte negli anni settanta: tra le varie opportunità ecco questa, due titoli per lo stesso concerto: questi due album furono concepiti come un doppio diviso in due volumi, per rendere più agevole l’acquisto tramite la divisione in due lp. La resa sonora è molto buona, quasi ottima, è solo leggermente sbilanciato il rapporto tra frequenze basse e le altre, leggermente a favore di quest’ultime, ma è veramente un dettaglio superabile. La band , oltre ad Elton John al piano e voce, comprende Dave Johnstone alla chitarra, Dee Murray al basso, Nigel Olson alla batteria; il concerto inizia con il bellissimo medley tra Funeral for a Friend e Love Lies Bleeding, che ci mostra quanto E.John fosse un ottimo pianista e cantante: l’atmosfera cupa e triste iniziale del  brano sale di colpo verso una maggiore allegria incontrando il secondo brano del medley e ci proietta verso un clima emotivo più soft, almeno fin quando, al termine del  brano, il gruppo intona uno dei brani più celebrati del repertorio di E,John, la Candle in the Wind dedicata dal cantante a Marilyn Monroe. Questa emozione viene superata rapidamente da ulteriori brani di tono decisamente più allegro, Grimsby ed un altro ‘7 di successo, Crocodile Rock. Entrambi i pezzi sono interpretati con estrema semplicità ed efficacia, senza particolari concessioni  all’atmosfera da concerto. Da questo punto in poi, la sequenza dei brani non è più rappresentativa dell’effettivo ordine nella serata, ma la necessità di presentare due volumi equivalenti per brani e lunghezza, ha fatto si che venisse stravolto l’ordine di presentazione dei brani. L’inizio della seconda facciata è quindi Goodbye Yellow Brick Road, ben eseguita, con un cantato leggermente affaticato nelle parti in falsetto ed è seguita da Grey Seal, veloce e travolgente nell’esecuzione. Segue una  bella versione di Don’t let the Sun go down on Me, un brano sempre accolto con grande partecipazione dal pubblico. Questi brani sono stati eseguiti in maniera scolastica, senza particolari stravolgimenti e senza enfatizzare specifiche parti strumentali, ma con il brano seguente le cose cambiano: si tratta di Saturday Night’s Allright for Fighting, brano di regola tra gli ultimi ad essere eseguiti, proprio per la sua vocazione ad essere utilizzato per l’esecuzione di assoli ed improvvisazioni di lunga durata. Chitarra e piano si inseguono nella parte centrale del brano e nella chiusura, in una rincorsa di stampo tipicamente rock n’ roll. Questa versione è decisamente buona, anche se non proprio memorabile, ma soprattutto Elton John da il suo meglio al pianoforte. Segue una calmissima versione di Your Song, una classica ballad intimista, portata dalla voce e dal pianoforte ad ottimi livelli. Si passa al lato C, al secondo lp, e l’inizio è nuovamente molto di effetto: si parte con Rocket Man, un altro ‘7 di grande successo, esecuzione standard molto efficace. Segue un altro brano breve, High Flying Bird, per il quale vale quanto detto in precedenza, mentre il brano seguente, Burn down the Mission offre l’opprotunità per ascoltare un ulteriore prova della bravura esecutiva di Elton John, impegnato in un lungo contrappunto con il resto dl gruppo. Chiude un brano spiritoso come The Bitch is Back, un easy listening ballabile di grande effetto. La facciata D si apre con un altra ballad, Daniel, in una versione meno intimista del solito, comunque molto godibile ed è seguita dalla pregevole Bennie and the Jets, pezzo dal ritmo sincopato e dal cantato decisamente non banale. Seguono due tributi, due interpretazioni di brani di assoluta bellezza dei Beatles, prima Lucy in the sky with diamonds, brano mai eseguito dal vivo in originale, quindi molto interessante l’esecuzione e la resa sonora del brano in concerto; segue un classico delle performance live dei Beatles, I Saw Her Standing There, ed ancora una volta si può apprezzare la performance della band di E.John, assolutamente in linea con lo spirito Rock ‘n roll del brano. Chiude la facciata Honky Cat, ulteriore brano dalla metrica articolata e dal ritmo incalzante. Tutta la serata è un bell’esempio delle grandi capacità interpretative e musicali di Elton John e del suo gruppo, di solito sottovalutate rispetto alle più note doti di cantante di Mr. Reginald.